La sala dedicata all’età del Bronzo espone i rinvenimenti provenienti dagli scavi archeologici del sito di Piane di Fonte Marcosa.

La scoperta del sito risale al 1970. Tra il 1986 e il 1997, a seguito del progetto di costruzione della diga di Castreccioni, la Soprintendenza archeologica avviò indagini di scavo sistematiche che misero in luce l’insediamento. L’abitato si sviluppava molto vicino alla sponda sinistra del fiume Musone. Certamente per l’esigenza di isolare le abitazioni dall’umidità del fiume, le capanne furono costruite su piattaforme lignee simili a palafitte. Le straordinarie condizioni di conservazione consentono di osservare una piccola porzione di una di queste piattaforme, realizzata con un reticolato in legno di quercia e di frassino. Le indagini hanno, inoltre, permesso di conoscere e ricostruire la vita dell’insediamento attraverso lo studio dell’incredibile quantità di materiali archeologici rinvenuti.

Grazie agli studi archeologici, oggi sappiamo che l’insediamento fu frequentato sin dal Bronzo medio, circa dal 1700 a.C. cioè, e che nel corso della sua lunga esistenza i gruppi umani che lo abitavano si dedicarono allo sviluppo di numerose attività artigianali. Una tra queste era la lavorazione della ceramica. La grande quantità di frammenti ceramici rinvenuti nel sito consente di leggere l’evoluzione e la variazione di forme e decorazioni avvenuta tra le fasi finali del Bronzo Medio e l’inizio del Bronzo Finale, orientativamente in un lasso cronologico che si estende dal 1500 al 1150 a.C. circa, periodo caratterizzato dal passaggio dalla cultura Appenninica a quella sub-Appenninica.

Nello stesso periodo, la grande perizia degli artigiani del bronzo permetteva la produzione non solo di armi, come i pugnali, ma anche di utensili e oggetti di ornamento come le fibule. Altrettanto sviluppata era la lavorazione del corno di cervo per la produzione di attrezzi agricoli, come quelli esposti nelle vetrine in fondo alla sala e di ornamenti, quella dell’osso e quella del vetro.